SESSO IN AEREO – 2^ parte – Londra/Gela (CL) - Cremona Trasgressiva

SESSO IN AEREO – 2^ parte – Londra/Gela (CL) - Cremona Trasgressiva

La depressione esplose quando le altre ragazze del ristorante cominciarono a chiamarmi “fat girl” o “Fatsy”. Non mi era mai successo. Ero diventata la cicciona del gruppo!
Mi ripetevo che ero una bella donna, ma non funzionava. In più Vito, mio ​​marito, non voleva che usassi dei cosmetici. Sua moglie non poteva sembrare una buttana. Così stavo sempre nella cucina del ristorante per non farmi vedere, mi lavavo poco e indossavo solo tute da ginnastica. Ben presto, Vito smise di scoparmi e si affrettò a tradirmi con le cameriere, in particolare con la più giovane, Sharon, madre inglese e padre italiano. Lei aveva circa 21 anni, ed era sempre stata una buttana bastarda.  
Avevo bisogno di tornare nella mia adorata Sicilia per guarire dalla depressione e dimagrire. Un giorno prenotai di nascosto da tutti un volo da Gatwick per Caltanissetta, presi un taxi e scappai via.
Proprio su quell'aereo, ci fu qualcuno che mi apprezzò ugualmente. E che mi apprezzerebbe ancora oggi. Si chiamava Cosimo, era più giovane di me, era magrissimo e amava fare sesso con le donne grasse. Ricordo piacevolmente il sedile della British Airways, quando mi accorsi della sua mano che mi tirava verso di lui. Ci volle un po' di tempo per rendermi conto che la sua forte mano mi costringeva a stringere la sua minchia eretta. Una corrente mi scosse tra le gambe. Tutto il sangue affluì sulle mie guance imbarazzate. Fui presa dal panico e chiesi aiuto a due donne che dormivano sui sedili posteriori, ma non risposero. Cercai di scappare con la mano, ma inutilmente.  Involontariamente (?), sotto la sua immensa giacca, la mia mano massaggiava e gonfiava la sua grossa minchia venosa.
Nonostante la depressione, i compiti extra offerti dal mio vicino di sedile e il cazzo svettante che si agitava nella mia mano, mi fecero sentire confusa e anche eccitata. Non vidi nulla a causa della giacca, però "vidi con il tatto” come una donna cieca. Aveva proprio una bella minchia! Durante quelle ore, ci masturbammo reciprocamente più volte e facemmo amicizia. Fui felice di sapere che anche lui era di Gela e accettai il suo invito di andare in un hotel appena sbarcati all'aeroporto.
Arrivati in albergo, gli sbottonai subito i pantaloni e gli presi la minchia in mano e poi tra le labbra. Cosimo cominciò a fottermi in bocca spingendo la mia testa in avanti per farlo arrivare fino alla gola. Finito il blow job, mi spogliai completamente. Ero abbastanza cicciona, coi rotoli sulla pancia e sui fianchi, i minni ormai erano quasi una quinta, praticamente avevo il fisico di mia matri!

CONTINUA

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